Come preparare i crostini borbonici di Ferdinando II

Crostini borbonici, facili da preparare

Ingredienti:

  • Pane
  • pomodori
  • capperi sott’aceto
  • olive snocciolate
  • olio evo
  • timo
  • pecorino

 

Preparazione:

Fate una mescolanza amalgamando pomodori con capperi e olive; aggiungetevi olio, timo e pecorino grattugiato.
Spalmate il composto su fettine di pane, e poi passatele in forno per pochi minuti.

Servite i crostini borbonici bollenti.

Nel frattempo, #iorestoacasa e buon appetito 🙂
 
Ferdinando II, il re buongustaio amante dei crostini borbonici
 

Chi era Ferdinando II di Borbone, il re buongustaio

Dopo l’infanzia trascorsa a Palermo, dove i Borbone erano in esilio in seguito all’ascesa di Napoleone, e il ritorno a Napoli, Ferdinando salì al trono all’età di vent’anni dimostrando di aver ereditato dal nonno Ferdinando I la capacità di farsi amare dal popolo, ma anche di possedere una singolare vocazione militare, preferendo indossare l’alta uniforme piuttosto che vestire abiti borghesi.

Fece di Napoli una capitale europea, seconda solo a Parigi o Londra, e la prima ferrovia italiana, la Napoli-Portici, venne introdotta proprio con il suo regno.
Fu un re geloso dell’indipendenza del proprio regno e si adoperò nel tenace tentativo di guidarlo verso una modernizzazione economica.

Tuttavia fu molto duro nei confronti dei movimenti democratici, scatenando pesanti repressioni, tanto da venire soprannominato dai nemici “re Bomba”.

Ferdinando II passava la maggior parte dell’anno a Caserta, nella splendida reggia, circondato dalla numerosissima famiglia (13 figli avuti da due mogli).
Qui da buon padre, con un bambino in braccio, si aggirava spesso lungo i maestosi corridoi tappezzati da file di mutande e camiciole distese ad asciugare.
Una visitatrice svedese ricorda che aveva più l’aria di un macellaio benestante che di un re.

A tavola faceva lui le porzioni per tutti, ma il cibo che preferiva non era certo quello più adatto ad una corte: maccheroni: pizza , caponata e cipolla .
Era talmente ghiotto di quest’ultima, che chi lo incontrava ne avvertiva l’aroma inconfondibile.

Sembra che Ferdinando II amasse recarsi al mercato e nei luoghi dove si preparavano gli alimenti.
Risapute erano le sue visite in incognito alla fiera natalizia di via Toledo, dove spariva fra le bancarelle alla ricerca di pupazzi di fichi secchi e agnellini di zucchero.

C’è poi un famoso episodio su un’escursione fatta a Gragnano nel luglio del 1842.
Scortato da quaranta cavalieri, accompagnato dalla regina, dalla numerosa prole e da tutta la corte, il re visitò gli opifici di paste lunghe. Ricevette in dono dai maccheronari cento tomoli di maccheroni e, per la squisitezza del prodotto, concesse a quei pastai l’alto privilegio di fornitori di corte.
I maccheronari di Gragnano contraccambiarono riservando particolari cure alla produzione dei maccheroni del Re.

 

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