«Spero che BeTime diventi il riferimento per chi desidera condividere conoscenze e passione»
D: Osvaldo, quale sentimento ti ha spinto a dedicare il tuo prezioso tempo nel consiglio direttivo di BeTime?
R: Ritengo che ogni persona abbia un desiderio di scoperta e quindi di conoscenza che sente dover essere coltivato.
Purtroppo non sempre le condizioni quotidiane permettono tale realizzazione se si è soli ma, se si riesce a formare un gruppo di persone con gli stessi intenti, le possibilità di realizzazione sono maggiori.
E’ stata questa “solitudine” che mi ha spronato a dedicarmi all’attività dell’associazione e alla ricerca di persone con cui condividere gli stessi obiettivi ed insieme poterli realizzare.
Non vorrei essere banale ma l’unione fà la forza.
D: in particolare, a quale ruolo ti sei dedicato?
R: Sono il segretario dell’associazione Be Time.
Insieme al presidente Amodio D’Amodio abbiamo creato questa realtà che spero possa diventare di riferimento alle persone “di buona volontà” e di “buoni intenti”.
Ovviamente, con il supporto degli altri consiglieri e vicepresidente.
Tuttavia, i titoli non sono un aspetto che mi alletta in quanto, per me, è l’impegno, la dedizione all’attività dell’associazione ed alla sua organizzazione che mi stimola maggiormente.
Comunque, da un punto di vista formale, deve esserci qualcuno che ricopra i ruoli.
Perciò, eccomi quà.
«Vorrei realizzare la parte universitaria di BeTime»
D: dopo un anno di impegno, ci racconti le emozioni/soddisfazioni provate nel veder realizzati i progetti ai quali tu stesso hai contribuito?
R: Ogni anno è diverso dall’altro e quindi anche gli impegni e le emozioni.
Vedere realizzati i progetti fa piacere ma a volte sono i progetti in cantiere che mi impegnano maggiormente perchè la loro realizzazione non sempre è agevole.
Anzi, le difficoltà sono sempre dietro l’angolo.
Mi piacerebbe, a volte, avere la bacchetta magica ma purtroppo non è così.
Ogni evento realizzato mi ha visto in prima fila nel partecipare: preciso che per prima fila vuol dire attività operativa, non dietro la scrivania.
Il classico è l’evento Notte al Chiostro di Santa Chiara che realizziamo il 5 di gennaio da tre edizioni.
Direttamente, sto cercando di ideare altri progetti ma sono ancora a livello progettuale proprio per le difficoltà di cui prima.
D: Segretario anticipa ai Soci le proposte che intendi portare avanti
R: Vorrei realizzare la parte “universitaria” dell’associazione.
Siamo partiti con il corso di storia, corsi di cucina ed altro ma non in maniera stabile: problemi di location, di finanziamento e di sede sono i nostri grossi ostacoli che stiamo cercando di risolvere.
D: Osvaldo, tra i tanti eventi organizzati con BeTime, quale ti ha colpito particolarmente?
R: L’evento nostro di “Notte al Chiostro” mi emoziona ogni volta.
Però, se devo dire quello che mi ha letteralmente rapito è stato l’unico evento fatto da noi sulla Beata Maria Cristina di Savoia, sempre a Santa Chiara.
L’organizzazione fu complessa e partecipata con attori, le scene, i costumi: tutto semplicemente unico.
Anche lì in prima fila a supportare la sua realizzazione.
D: Osvaldo, lancia un messaggio nella bottiglia: perché i Lettori dovrebbero partecipare a BeTime?
R: Non lasciatevi prendere dalla solitudine ma cercate, come Diogene e la sua lanterna, i vostri desideri, i vostri obiettivi; dopodiche cercate i riferimenti, le persone di buona volontà con cui, insieme, avere quella possibilità nel vederli realizzati.
BeTime è uno dei tanti riferimenti che cercherà sempre di dare una mano fattiva.
Siamo persone semplici con una vita normale che, però, desiderano dare qualcosa in più: quella famosa buona volontà .. per quanto possibile!